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Il Liceo Classico Statale “Giuseppe Garibaldi” è fra i più antichi Istituti scolastici di Palermo, con il Ginnasio formalmente istituito con decreto ufficiale nell’a.s. 1883-1884. Pochi anni dopo, il R.D. n. 5555 del 17 maggio 1888 sanciva la nascita dell’Istituto nella sua interezza: “A cominciare dal I° ottobre 1888, é istituito nella città di Palermo un terzo liceo governativo…” Da allora il nostro Liceo è parte attiva e stabile della scena culturale e formativa della Città di Palermo, con una proposta educativa ricca e qualificata.

Il decreto favorisce da un lato l’incremento della popolazione scolastica dall’altro la delusione dei professori, ampiamente riportata dalla stampa cittadina. Si legge ne La Nuova Gazzetta di Palermo del 27-09-1883 I professori vi hanno insegnato per tre anni e sempre con lode delle autorità scolastiche. Ottenutasi oggi la costituzione autonoma del detto ginnasio, quando i professori aspettavano da un momento all’altro i decreti della loro nomina a titolari, il Ministero, poco curandosi di diritti e di giustizia, mette fuori l’intero collegio dei professori per dar posto a gente novella nell’insegnamento piovuta di là del Faro. Sappiamo che le autorità locali si sono seriamente interessate di questo fatto perché i professori siano conservati nei loro posti.

Per una storia del Ginnasio Liceo “G. Garibaldi” – recupero e catalogazione di documenti e registri del liceo – IL TESTO INTEGRALE
a cura di Gabriella Maggio

LA FONDAZIONE
Umberto I di SavoiaNell’anno scolastico 1880-’81 Camillo Finocchiaro Aprile, assessore alla P.I. del Comune di Palermo, costatando il numero sempre crescente di giovani che si iscrivevano nei due ginnasi cittadini, il Vittorio Emanuele II e l’Umberto I, decide di approntare un locale “con tutto il materiale occorrente per riunirvi gli allievi che non trovassero posto nei due ginnasi1. Nasce così con un corso ginnasiale completo delle cinque classi, il Regio Ginnasio Umberto I, Classi bis al Sorrentino2, primo nucleo storico del futuro Ginnasio G. Garibaldi3. Il Prof. G. Sapio assume la funzione di Direttore, subordinato al Preside del Liceo Umberto I, il Prof. N. Stranieri; dei cinque docenti tre sono titolari (uno lo stesso Sapio, due, della quarta e quinta classe, insegnavano “per lungo tempo e con lode nelle classi superiori del Vittorio Emanuele e dell’Umberto4), due incaricati e “forniti della legale abilitazione all’insegnamento, non solo, ma di moltissimi altri titoli superiori a quelli richiesti pel posto che occupano5; già nel primo anno di istituzione il ginnasio contava 217 alunni; nel secondo anno, 1881-82, quando si era trasferito in un’ala dell’ex convento dei Fatebenefratelli6, ne aveva 183; nel terzo 132.

La perdita progressiva di alunni è da imputare probabilmente al fatto che l’istituzione appariva provvisoria alla cittadinanza, perchè non era legittimata da un decreto ufficiale7. Questo sarà emanato dal Re Umberto I il 7 agosto 1883 (Regio Decreto n. 15668): “È istituito nella città di Palermo un terzo regio ginnasio che si aprirà coll’anno scolastico 1883-’84 e sarà mantenuto in modo prescritto dall’art. 32 del sopraccitato decreto prodittatoriale 17 ottobre 18609.

Il decreto favorisce da un lato l’incremento della popolazione scolastica dall’altro la delusione dei professori, ampiamente riportata dalla stampa cittadina. Si legge ne La Nuova Gazzetta di Palermo del 27-09-’83: “I professori vi hanno insegnato per tre anni e sempre con lode delle autorità scolastiche. Ottenutasi oggi la costituzione autonoma del detto ginnasio, quando i professori aspettavano da un momento all’altro i decreti della loro nomina a titolari, il Ministero, poco curandosi di diritti e di giustizia, mette fuori l’intero collegio dei professori per dar posto a gente novella nell’insegnamento piovuta di là del Faro. Sappiamo che le autorità locali si sono seriamente interessate di questo fatto perché i professori siano conservati nei loro posti”.10

Regio Decreto n. 1556 del 7 agosto 1883

CRONACHE SCOLASTICHE CITTADINE

Ingresso dell'edificio di via Benfratelli già sede del "Terzo Liceo ginnasiale"

Gli alunni delle scuole ai Benfratelli suscitano l’interesse della stampa: “Accade bene e spesso che per l’agglomerato di alunni alla fine delle scuole che sono ai Benfratelli nasce un non so che di confusione, molto più quando molti di questi alunni si fermano nella via. I Direttori di quelle scuole, siano elementari siano tecniche siano classiche, dovrebbero dare precisi ordini a che gli alunni tengano libero l’ingresso di quelle scuole, non solo, ma anche alla fine della scuola ognuno se ne vada per la sua via11. Tuttavia non mancano correzioni di valutazione: “Abbiamo ieri cennato al soverchio agglomerato di studenti che avviene prima e dopo le scuole dinanzi al locale dei Benfratelli. Adesso apprendiamo che in quel locale nientemeno che affluiscono, nei diversi corsi più di 3.000 allievi, e quando diciamo 3.000 allievi ogni agglomerato di giovani, alla entrata e alla uscita delle scuole, ci sembra pienamente giustificato12.

Anche la Ginnastica da poco inserita13 nei piani di studio suscita nel complesso favorevoli commenti come si legge su La Nuova Gazzetta di Palermo il 28-12-’83: “Abbiamo dovuto constatare con piacere che la ginnastica nelle scuole ha preso profonde radici; ed infatti gli esercizi di ginnastica riescono utili, non solo alla sanità ma allo sviluppo del corpo, ed il noto aforisma “mens sana in corpore sano” è praticato con gli esercizi ginnastici. Gli antichi Romani dovevano la fortezza del loro corpo a codesti esercizi , nulla poi diciamo dei Greci, degli Spartani. Egli è per questo che con piacere vediamo fiorire codesta utilissima istituzione; e l’onorevole Ministro della P.I., nello inculcarle, ha fatto cosa utilissima. Però il soverchio rigore nell’esigere l’osservanza della ginnastica, ci pare che non raggiunga lo scopo. Vi sono delle complessioni che non possono resistere a certi esercizi, che nuocono più che far bene. Né vale di dire che le complessioni delicate alla mercé dell’esercizio si sviluppino. Nossignori, vi sono delle corporature che, avendo qualche recondito male, invece di farlo passare per mezzo della ginnastica, si sviluppa ed affretta la fine di un’esistenza che sarebbe forse vissuta dippiù. Insomma, per non andare tanto per le lunghe, quel che deploriamo si è il rigore massimo pel quale non si concedono dell’esecuzioni. Del resto, abbiamo trovato sempre ripromettrice di utili risultati per la nuova generazione la ginnastica.14

Il 29-12-’83 si legge nelle pagine dello stesso quotidiano: “Non sappiamo darci una ragione del come non si pensi a frenare gli abusi di quegli insegnanti, che, avendo parecchie e parecchie ore di insegnamento in un istituto, son poi tenuti ad averne parecchie e parecchie in un altro, e magari in altro istituto ancora. Codesti non lievi abusi si sono le tante volte deplorati, ma pur non si è mai più riuscito a mettervi riparo”. Ed ancora: “Sappiamo che quanto prima sarà diramata dal ministero di P.I. una circolare nella quale verrebbero date a’ R. Provveditori agli studi delle disposizioni riflettenti la direzione dei pubblici istituti. I congedi, a quanto sappiamo, sarebbero conferiti per ragioni speciali e straordinarie; in ogni altro caso i Presidi dei R. Licei, i Direttori degli istituti non potrebbero esimersi dal recarsi all’ufficio e dal dirigere personalmente i loro istituti. Se questa circolare avesse luogo naturalmente spetterebbe ai RR. Provveditori curarne la fedele osservanza.

 

DAL GINNASIO AL LICEO GINNASIALE

Francesco CrispiIl 29 maggio 1888 La Nuova Gazzetta di Palermo riporta: “La Giunta Municipale ha deliberata la somma di £ 6.000 per lo arredamento del terzo liceo da istituirsi nel prossimo anno scolastico”. Il liceo è già stato istituito dal R.D. n. 5555 del 17 maggio 1888: “A cominciare dal I° ottobre 1888, é istituito nella città di Palermo un terzo liceo governativo nella forma prescritta dal suaccennato decreto 17 ottobre 1860”; é Capo del Governo Fr. Crispi, Ministro della P.I. Paolo Boselli. La denominazione comune di “Ginnasio-Liceo” risale a questo stesso anno, e il R. D. relativo è quello del 28 ottobre 1888, n. 5782 ( pubblicato sulla G.U. del 21-11-’88, n. 274)”15. Il terzo liceo ginnasiale assume la denominazione di Regio Liceo-Ginnasio “G. Garibaldi” di Palermo con R. D. del 28 ottobre 1888, n. 5782: “Al terzo liceo istituito in Palermo col Nostro decreto 17 maggio u.s. è data la denominazione di Giuseppe Garibaldi.”Come il Ginnasio anche il Liceo è già abbastanza popolato se si considera che “in quell’anno ben tre prime classi liceali (di 42 e anche di 45 alunni iscritti ), una seconda con 61 alunni iscritti all’inizio dell’anno e una terza di 35 alunni.16

Il quotidiano La Nuova Gazzetta di Palermo dà rilievo particolare al nuovo istituto con alcuni avvisi alla cittadinanza. Il 15-09-’88 riporta: “Sappiamo che l’egregio Prof. S. Scichilone è stato nominato Preside del terzo Liceo. In ordine ai professori del detto istituto nessuna comunicazione ufficiale, tranne del Prof. Cantoni che verrebbe a insegnare Fisica. Facciamo i nostri rallegramenti al Prof. Scichilone”. Il 16-09-’88: “Terzo liceo ginnasiale – Sono aperte le iscrizioni alle diverse classi del terzo Liceo di Palermo. Il nuovo istituto avrà sede ai Benfratelli, ove sarà aperto, ogni giorno, l’ufficio di Presidenza, dalle ore 11 ant. alle 2 del pom. Al terzo Liceo va annesso il terzo Ginnasio e con lo stesso orario sono aperte le iscrizioni alle diverse classi. Per essere iscritti gli esterni devono presentare, oltre la quietanza del pagamento della tassa prescritta, i seguenti documenti: Domanda in carta da bollo, Fede di nascita in carta da bollo, Fede di vaccinazione, Attestato degli studi fatti. Gli studenti che hanno ottenuto la promozione nel terzo Ginnasio presenteranno soltanto la ricevuta della prima rata di iscrizione.

Diploma di licenza liceale rilasciato nel 1890 a un alunno del Liceo Garibaldi (da: Associazione ex alunni liceo "G. Garibaldi", numero unico, Palermo 1990)Il 21-09-’88: “R. Ginnasio Garibaldi – Gli esami scritti di licenza ginnasiale inferiore e superiore nel Ginnasio Garibaldi (già terzo Ginnasio) avranno luogo nel locale dei Benfratelli, nei giorni e nell’ordine seguente: 10 ottobre- componimento d’italiano; 11 ottobre – versione dal latino; 12 ottobre – versione dall’italiano; 13 ottobre – versione di greco. Nei giorni 15, 16, 17 ottobre, nello stesso locale, si faranno le prove scritte per gli esami di riparazione o di ammissione alle diverse classi del Ginnasio, meno la prima. La prova scritta di italiano per l’ammissione alla prima classe ginnasiale si farà il giorno 22 ottobre. Le iscrizioni per tutti gli esami si ricevono ogni giorno dalle ore 10 ant. Alle 2 pom.”. Il 4 ottobre ’88 si legge: “Liceo Garibaldi – L’egregio Preside Prof. S. Scichilone attende da parecchi giorni al suo nuovo ufficio con quella alacrità che lo distingue. Tutti i professori, meno qualcuno che non si è recato alla sua residenza, sono al posto loro. A proposito del Liceo aribaldi un collaboratore del “Capitan Fracassa” ha scritto un articolo volendo provare che sarebbe stato assai meglio chiamar quel Liceo Giovanni Meli. Noi saremmo stati lieti di vedere onorato il nome dell’illustre Giovanni Meli, decoro e lustro delle lettere siciliane; ma dal momento in cui abbiamo un Liceo Vittorio Emanuele e un Liceo Umberto I era dovere rendere un tributo all’Eroe dei Due Mondi, il cui nome va accanto a quello di Vittorio Emanuele. Imparino i giovani ad avere alta stima per il redentore della Sicilia, per colui che chiamò Palermo la città delle grandi iniziative e barricate.” Il 3 novembre ’88: “Liceo Ginnasiale Garibaldi – Le lezioni nel Liceo e nel Ginnasio Garibaldi cominceranno sabato 3 novembre alle ore 8 ant.” Il 3 dicembre ’88: “R. Liceo Garibaldi – Abbiamo con piacere visitato il nuovo R. Liceo G. Garibaldi e siamo rimasti compiaciutissimi dell’ordine, della disciplina che vi sovraneggiano. Ci occuperemo specialmente del detto istituto. Per ora, diamo di cuore un vivo encomio a quell’egregio Preside che con amore, con cura, con zelo attende all’ottimo andamento dell’importante istituto.

Lapide commemorativa oggi conservata nella sede del liceo "B. Croce"Il 12 gennaio 1889, giorno anniversario della rivoluzione siciliana del ’48, se ne fece (del Liceo, n.d.r.), nella sala della Filarmonica Bellini ubicata nello stesso

 edificio del liceo, solenne inaugurazione alla presenza del Ministro di P.I. P. Boselli17, in rappresentanza del Governo. Il Giornale di Sicilia, negli articoli pubblicati nei gg. 12-13-14-15 gennaio 1888, dà ampio spazio all’evento e riporta integralmente i discorsi pronunciati dal Ministro, dal Preside del nuovo Liceo, dal Preside del Liceo Vittorio Emanuele, i telegrammi augurali di autorità e personalità di rilievo risorgimentale18. Una lapide ricorda l’evento; oggi è custodita nell’aula magna del Liceo scientifico “B. Croce”. Si spera di acquisirla quanto prima al Liceo.La retorica postrisorgimentale che caratterizza i discorsi delle autorità scolastiche denota anche l’attenzione a tematiche positivistiche (“nuova fede sperimentale” di cui la scuola deve farsi promotrice) e socialiste, sebbene attenuate da paternalismo (la scuola forma i “difensori delle classi che soffrono e che lavorano”) nelle parole del Preside Scichilone. Ulteriore allusione alla crisi sociale ed economica del tempo è la voce anonima che durante il discorso di Boselli dice: “Ma qui si muore di fame”. La Nuova Gazzetta di Palermo il 16-01-’89, nella rubrica Giudizi e Rilievi riporta l’articolo L’onorevole Boselli e le visite a volo d’uccello nel quale vengono denunciati la brevità ed il taglio esclusivamente retorico della sua visita.

Classe di maturandi nel 1903 con i proff. Uberbiser, Bruni, Gensardi, Tasca, Di Giovanni e il preside prof. Meneghini (da: Associazione ex alunni liceo "G. Garibaldi", numero unico, Palermo 1990)Dal 1890 al 1893 regge il Liceo Giovan Battista Dal Lago, fino al 1910 Giuseppe Meneghini, fino al 1915 Giovanni Pinelli e fino al 1920 Alfredo Silvestri. Tra i docenti Vittorio Cian, critico letterario, Severino Ferrari, letterato e poeta, Cosmo Guastella filosofo, Orso M. Corbino, fisico, Gaetano Salvemini, Giuseppe Kirner.

In occasione del VI centenario della visione dantesca, il Preside Meneghini ed il prof. del Ginnasio G. Bonomo, l’alunno Armando Prioti furono chiamati a componenti il comitato per le onoranze di Dante. Il prof. Crescimanno l’11 marzo 1900 tenne nel foyer del Teatro Massimo un’applaudita conferenza su La natura come fonte di originalità nella Divina Commedia; il prof. Leonardo Di Giovanni commentò i cc. 32 e 33 del Purgatorio19.

Nell’anno scolastico 1910-’11 il Liceo è trasferito in via Giovanni Di Giovanni nei locali già occupati dall’Istituto Pignatelli. Tuttavia durante la prima guerra mondiale i locali sono requisiti dall’autorità militare e l’istituto é costretto a smembrarsi in diversi edifici, anche nei locali del Liceo Vittorio Emanuele. Soltanto nel 1921 ritorna in sede e vi resta fino alla distruzione dell’edificio durante un bombardamento aereo del 1943. Ancora una volta si smembra presso istituti cittadini; alcune classi funzionano anche in provincia.

Un decreto di requisizione del Prefetto di Palermo il 14 agosto 1944 permette una sistemazione provvisoria presso il palazzo Florio di Via Catania, 2. Successivamente viene trasferito presso la Villa Gallidoro fino alla consegna degli attuali locali di via Canonico Rotolo, 2 nell’anno scolastico 1950-’51.

Probabilmente il cambio frequente di sede, le vicissitudini belliche, la recente ristrutturazione di tutti i locali dell’attuale sede centrale, sita in via Canonico Rotolo, nonché la scarsa considerazione dell’importanza degli archivi, ampiamente riconosciuta anche dai curatori delle Pubblicazioni degli Archivi di Stato – Fonti per la storia della scuola, hanno contribuito alla perdita di parecchie testimonianze significative.

IL GINNASIO-LICEO MODERNO

Il 21 luglio 1911 il Ministro di Pubblica Istruzione L. Credaro firma la legge n.. 860 che istituisce sezioni di “Liceo moderno” quinquennale presso i Licei classici, a partire dalla IV ginnasio. In questo corso di studi, anticipazione dell’attuale Liceo scientifico, al greco sono sostituiti l’inglese ed il tedesco o il francese, con lo scopo di accrescere lo studio delle lingue moderne; anche la formazione scientifica viene potenziata perché il piano di studi del Liceo classico prevede l’inserimento stabile della matematica e la conseguente abolizione della possibilità, prima concessa agli studenti di scegliere tra greco e matematica. Il Liceo moderno ha vita effimera e si esaurisce nel giro di pochi anni; viene soppresso da G. Gentile con R.D.11 marzo 1923, n. 564. Il Liceo Ginnasio G. Garibaldi ha delle sezioni “moderne” dall’anno scolastico 1912-’13 all’anno 1919-’20. Le lingue studiate sono inglese e francese. Le classi sono numerose, mediamente di 30 alunni.

Alunne del "Garibaldi" alle spalle del prof Vitrano, preside del liceo dal 1920 al 1940, e di altri docenti dell'istitutoLA PRESENZA FEMMINILE

La presenza femminile tra gli iscritti al Liceo-Ginnasio comincia ad essere registrata dall’anno scolastico 1906-’07; in media vi è un’alunna per classe, “dispensata dalla ginnastica”. Negli anni immediatamente successivi il numero delle iscritte aumenta sensibilmente al punto che talvolta si costituiscono classi interamente femminili con regolare insegnamento della ginnastica. Numerose sono le studentesse con profitto brillante, promosse alla classe successiva senza esame, secondo la normativa allora vigente regolata dal R. D. del 24 settembre 1889, pubblicato sulla G.U. del Regno il 21 ottobre 1889, n. 250. Qualcuna si distingue anche per il comportamento particolarmente vivace, come la studentessa ginnasiale della II C dell’a.s. 1918-’19, sospesa per tre giorni “per mancanza di rispetto alla professoressa di ginnastica”.

 

Registro dell'archivio del "Garibaldi" relativo agli anni 1880-84L’ARCHIVIO STORICO DEL LICEO-GINNASIO “G. GARIBALDI”

L’idea di riunire e catalogare i documenti storici che costituiscono la memoria del Liceo Ginnasio G. Garibaldi e testimoniano la sua forte presenza nella cultura palermitana è molto recente, appena biennale. Non vanno però dimenticati due eventi significativi in cui si é cercato di ricostruirne la storia, il primo nel 1964 in occasione della pubblicazione del primo volume degli annali, nell’articolo anonimo Per la storia dell’Istituto, il secondo in occasione della celebrazione del centenario del Liceo nel 1988; l’articolo Il centenario del Garibaldi, scritto dalla Prof.ssa G. Gioia, è pubblicato nel vl. 25-27 degli Annali.
Dell’antica tradizione degli Annuari, che, per disposizione del Ministro di Pubblica Istruzione G. Gentile nel 1923, i Licei dovevano pubblicare annualmente, non esiste traccia né nella Biblioteca dell’Istituto né in quelle cittadine; sebbene il Preside E. Carlotti ricordi che un Annuario era conservato presso la Biblioteca Comunale
Mancano i più antichi registri dei verbali delle Adunanze dei professori; se ne conservano alcuni a partire dal 1939.

Nel novembre 2002 un simbolico finanziamento dei BB.CC. della Regione Sicilia ha consentito di avviare la costituzione dell’archivio storico dell’istituto. La realizzazione è stata affidata alla prof.ssa G. Maggio, docente del Liceo, e anche ex alunna. Si era da pochi giorni conclusa la ristrutturazione dell’edificio di via Canonico Rotolo e un locale sotterraneo ospitava senza alcuna distinzione documenti recenti ed antichi. Aiutata dalla preziosa collaborazione della dott.ssa R. Lo Monaco dell’Archivio di Stato, la prof.ssa Maggio ha cominciato a selezionare i documenti più antichi riguardanti la fondazione del Ginnasio nel 1883, del Liceo nel 1888. I documenti trovati e catalogati sono soltanto registri scolastici di ammissione, promozione e licenza. Manca qualunque altra fonte, sebbene ancora nel 1964 esistesse il primo Registro dei verbali del Consiglio dei professori, in quanto è fotografato nel primo volume degli Annali alle pp. 114 e115. Sicuramente molto hanno contribuito alla perdita di documenti preziosi i cambiamenti di sede dell’istituto, la distruzione dei locali di via G. Di Giovanni nei bombardamenti alleati del 1943, il successivo smembramento nelle varie sedi cittadine ed anche della provincia durante lo “sfollamento” della città, probabilmente anche la recentissima ristrutturazione dei locali di via Canonico Rotolo e della succursale di via Arimondi. Non è da tralasciare però la trascuratezza del Ministero della Pubblica Istruzione, durante la “ricostruzione della nazione” nei confronti della raccolta e della custodia delle fonti archivistiche soprattutto dei licei-ginnasi.

I registri catalogati sono 78 ed abbracciano un arco di tempo che va dall’a.s. 1880 all’a.s. 1920.
Nell’opera di catalogazione hanno dato un valido contributo, acquisendo in brevissimo tempo tecniche archivistiche, gli alunni del Liceo: Gl. Avara, L. Profita, Cl. Sferlazzo, D. Provenzano, S. Pagano. Importante è stata anche la collaborazione della sig.ra G. Guarneri.

La catalogazione ha messo in luce parecchi interessanti aspetti del Liceo G. Garibaldi che, se opportunamente sviluppati, potrebbero contribuire alla storia di Palermo nell’ambito delle professioni, delle arti, degli scrittori e più in generale del tessuto sociale cittadino anche con la testimonianza della presenza di stranieri. Valga per tutti segnalare tra gli alunni del Liceo numerosi esponenti della famiglia Tomasi, sino all’autore del Gattopardo, che conseguì la licenza liceale nell’a. s. 1913-’14.

Negli anni della prima guerra mondiale numerosi sono gli alunni che si arruolano volontari, trascinati dall’atmosfera interventista e dall’alta considerazione che la vita militare aveva a quel tempo.
I documenti pervenuti, pochi, ma fortunatamente essenziali, possono essere integrati dagli articoli della stampa cittadina dell’epoca.
Infatti il Liceo Ginnasio “G. Garibaldi” è spesso presente nelle cronache cittadine dei quotidiani Il Giornale di Sicilia e La Nuova Gazzetta di Palermo in varie circostanze come la fondazione, la disputa dell’intitolazione se all’eroe dei due mondi o alla “gloria siciliana” abate G. Meli, l’arrivo del Ministro Boselli per l’inaugurazione ed intitolazione, i discorsi inaugurali del Preside Scichilone e del Preside del Vittorio Emanuele, delle autorità, i telegrammi d’augurio, i calendari delle prove d’esame, l’orario dell’ufficio di Presidenza per le iscrizioni, il “tumulto” degli alunni nei pressi dei locali scolastici. Talvolta però anche per eventi gravi e dolorosi come il suicidio di un alunno di IV ginnasio, di cui trattano gli articoli del Giornale di Sicilia del 22 e 23 giugno1908. Il 5-6 luglio lo stesso quotidiano riporta una lettera del padre del giovane, dott. Gioacchino Milazzo, in cui chiede al Provveditore “giustizia” perché “la lettera di congedo lasciatami da quell’angioletto sia un vero atto d’accusa per quel maestro che non seppe in un anno comprendere con quale anima generosa aveva da fare”. Il 3 luglio il quotidiano aveva già pubblicato una lettera firmata da sessantadue docenti di scuola secondaria, tra i quali quelli del Liceo-Ginnasio “G. Garibaldi”, di attestazione di stima nei confronti del “Collega noto a tutti per gentilezza d’animo ingiustamente accusato

 

Note

1 Osserva C. Randazzo “Svanite a poco alla volta le grandi illusioni sull’aspettato incremento dei commerci e delle industrie, gran parte delle famiglie preferiscono pei figli loro alle scuole tecniche i corsi classici”, in Scuola e Famiglia a. XI, n.2

2 Ne fa riferimento il registro n. 1 dell’archivio storico del Liceo G. Garibaldi. Anche i registri n. 2 e n. 3 riportano ancora l’intestazione, rispettivamente, R. Ginnasio Umberto I e Regio Liceo Ginnasiale Umberto I. Il palazzo Giaconia dei Duchi di Sorrentino era situato nelle vicinanze del Monastero di S. Anna dove era ubicato l’Umberto I, precisamente sulla Salita di S. Caterina, oggi Discesa dei Giudici; purtroppo non più identificabile.

3 “Provvedimento strano, se vuolsi, ma ben accolto da tutti, perché necessario”, Scuola e Famiglia cit.

4 C. Randazzo, Scuola e Famiglia cit.

5 La Nuova Gazzetta di Palermo, quotidiano cittadino, il 27-09-83 ed il l14-09-83 riporta la notizia dell’istituzione del nuovo ginnasio. Idem Il Giornale di Sicilia in data 13-09-83.

6 Dove già si trovava la Scuola tecnica D’Acquisto.

7 Sarino Armando Costa, La scuola e la grande scala, Palermo, Sellerio, p. 450

8 “Gli egregi deputati siciliani Corleo e Finocchiaro non che l’egregio Provveditore agli studi ottenevano dal Ministero il Decreto che dichiarava autonomo il terzo ginnasio” si legge ne Il Giornale di Sicilia del 27-09-1883.

9 “L’insegnamento secondario classico e le scuole tecniche sono a carico dello Stato per gli stipendi dei professori o precettori; per tutto il rimanente a carico dei municipi

10 “L’insegnamento secondario classico e le scuole tecniche sono a carico dello Stato per gli stipendi dei professori o precettori; per tutto il rimanente a carico dei municipi

11 La Nuova Gazzetta di Palermo del 16-11-1883

12 La Nuova Gazzetta di Palermo del 17-11-1883

13 R.D. 7 luglio 1878

14 La ginnastica, che si articola in “elementare” nel ginnasio e “superiore” nel liceo, è considerata preparazione alla vita militare: “il maestro per comandare …” si legge nelle Norme Indispensabili del Manuale Completo di Ginnastica Educativa, Palermo, uff. tip. G. B. Gaudiano.

15 Annali del Liceo classico “G. Garibaldi” di Palermo, vl. I, a. 1964, p.112

16 Annali del Liceo classico “G. Garibaldi” di Palermo, vl. I, a. 1964, p.112. Nell’archivio del Liceo sono stati rintracciati due registri relativi agli esiti finali dell’a.s. 1888-’89, inseriti nella Catalogazione dei registri storici al n. 4 e al n. 9.

17 Annali del Liceo classico “G. Garibaldi” di Palermo, vl. I, a. 1964, p.112

18 Scrive l’onorevole Crispi: “Dolente che le attuali mie occupazioni mi vietino d’assistere all’inaugurazione del nuovo Liceo [] adempio al dovere di ringraziare V.S. e il Consiglio dei professori del gentile invito che non poteva riuscirmi più gradito”. L’on. Perez: “Lo stato presente di mia salute non mi consente profittare del suo gentile invito [] Ella può immaginare quanto per me, idolatratore [] di quell’eroe [debba riuscire spiacevole questa necessaria astensione.” Il ministro Visone: “Sua Maestà ringrazia i professori e gli studenti del Liceo Garibaldi del loro affettuoso pensiero (“il più caldo e riverente saluto”), e fa voti perché l’Istituto sorto sotto gli auspicii di un nome caro all’Italia e alla Casa di Savoia, dia alla patria giovani forti di sapere e di virtù.” Al gen. Menotti Garibaldi: “Alla famiglia superstite del Grande Eroe mandano ossequente saluto e l’augurio che i figli dell’Eroe abbiano occasione di rendere all’Italia i servizi per cui sarà sempre venerata la memoria del Duce dei Mille”.

19 S.A. Costa op.cit.

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