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La Giornata della Memoria è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 1° novembre 2005 per ricordare per sempre il genocidio degli ebrei nei campi di concentramento nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Si celebra il 27 gennaio perché è questo il giorno in cui, nel 1945, le truppe dell’Armata Rossa entrarono per la prima volta ad Auschwitz. Un modo per non dimenticare mai la Shoah e tutte le altre persecuzioni nei confronti dei popoli in tutto il mondo. 
Perché si chiama ShoahShoah è il termine che indica lo sterminio degli ebrei da parte della Germania nazista e dei suoi alleati. Nella lingua ebraica la parola significa “tempesta devastante” e viene usata per la prima volta nella Bibbia, nel libro di Isaia (47, 11). 
Le Classi o i singoli Alunni che dedicassero a questo tema così sentito delle attività (letture, produzione scritta, elaborati multimediali, audio video, ecc) possono condividerle nello spazio letterario dedicato del nostro giornale scolastico interattivo COSMONAUTI (vedi link dedicato). È possibile ANCHE inviare i contributi all’email cosmonautidelgaribaldi@garibaldiliceo.net.


Anche se molti accomunano il termine Shoah a quello di “olocausto“, i significati delle due parole sono leggermente diversi. Con olocausto si fa riferimento a una forma di sacrificio praticata nell’antichità, specialmente nella religione greca e in quella ebraica, in cui la vittima veniva interamente bruciata. Con Shoah, invece, si definisce un sacrificio che poteva (e doveva) essere evitato
La Giornata delle Memoria: il vero significato 
Nata per ricordare la Shoah del popolo ebraico, la Giornata della Memoria si è trasformata presto in un momento in cui, in tutto il mondo, si commemorano le vittime causate dall’odio, dal fanatismo, dal razzismo e dal pregiudizio. Una Giornata nella quale ricordare per non dimenticare, per evitare che la Shoah si ripeta per altri popoli e per altre etnie. Questo è anche il senso del messaggio della Senatrice Liliana Segre rivolto agli studenti della Provincia di Sondrio che riportiamo appresso:
Vi sono grata per l’invito alla condivisione, sia pure con un messaggio, nella giornata più evocativa dell’anno , il 27 gennaio. Un momento enorme e delicato che chiama a raccolta, nel Paese, le sentinelle della memoria.
Come molti di voi ricorderanno il 9 ottobre 2020 ho chiuso la lunga stagione della testimonianza con la
Lectio Magistralis “Ho scelto la vita”. In quelle parole ho messo insieme le istruzioni per l’uso. La materia da trattare è la Memoria. Non materia oscura ma potente antidoto contro la barbarie, mezzo di contrasto per la peggiore delle pandemie: l’odio e l’intolleranza.
Con la Costituzione repubblicana, tutti noi, persone, siamo entrate nell’età dei diritti umani. Ma nulla è per sempre. Quei beni preziosi vanno vigilati, protetti, tenuti al riparo. Sono i diritti che ci consentono di fare comunità e di rimanere, saldamente ancorati alla democrazia. Ora tocca a voi. Vogliate gradire i miei migliori auguri di buon lavoro e di buona memoria. Grazie
“.